La “Casa della Solidarietà Stefano Rodotà”, nel cuore di San Lorenzo, è nata in un bene confiscato alla criminalità organizzata che Roma Capitale ha consegnato al Municipio II tramite l’assessorato al Patrimonio.
Risorse per Roma ha collaborato a stretto contatto con Roma Capitale per la riqualifica dell’immobile sequestrato e la sua riconsegna alla comunità tutta, nell’impegno di trasformarlo in un luogo di promozione di diritti sociali e solidarietà.
Si tratta di un locale negozio di 70 metri quadri sito in Via degli Equi 15-17, zona San Lorenzo, immesso nel possesso di Roma Capitale e contestualmente consegnato al Municipio II il 28 luglio 2022. Il bene proviene dalla confisca che è stata emessa il 30 marzo del 2015 ed è stato successivamente trasferito a Roma Capitale con Decreto di Destinazione dell’11 luglio 2022 prot. 45514, in previsione di un progetto per l’utilizzo pubblico con servizi assistenziali alla cittadinanza.
Fin dal 2021 Risorse per Roma ha provveduto ad effettuare diversi sopralluoghi, finalizzati ad acquisire informazioni sia sullo stato dell’immobile e sul suo utilizzo, sia di natura tecnica che amministrativa ed ha effettuato il rilievo metrico dello stesso. In seguito alle varie verifiche necessarie, l’immobile è stato dunque sgomberato, liberato e risanato. Risorse per Roma ha effettuate ricerche presso gli archivi cartacei dell’Agenzia delle Entrate e tramite il canale Sister; ricerche presso l’Ufficio Condono Edilizio; richieste di fascicoli progettuali presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica; ricerche documentali presso gli uffici preposti, e sui canali istituzionali, al fine di redigere istruttorie.
Nel 2023 Risorse per Roma ha provveduto ad effettuare la trascrizione dell’atto amministrativo di provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune, a seguito dell’emissione del Decreto di Destinazione da parte dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Successivamente sono state redatte le varie istruttorie ipocatastali-edilizie e consegnate a Roma Capitale. Il Municipio II ha provveduto, nel frattempo, alla riqualificazione e ristrutturazione tramite gare di appalto, permettendo dunque all’immobile di avere nuova vita al servizio di cittadini e cittadine di Roma.
La “Casa della Solidarietà Stefano Rodotà” è stata inaugurata Il 31 gennaio 2025 alla presenza dell’Assessore al Patrimonio e alle politiche abitative di Roma Capitale Tobia Zevi,della Presidente del Municipio II Francesca Del Bello e di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, i quali hanno tagliato il nastro. La Casa oggi è un progetto pensato e attuato grazie alla collaborazione tra il Municipio II e la Rete dei Numeri Pari con l’obiettivo di trasformare il bene confiscato alla criminalità organizzata in un luogo di promozione dei diritti sociali, di ascolto, condivisione e speranza, aperto a tutte e tutti. La sua missione è quella di fornire servizi, sportelli di ascolto, formazioni e laboratori gratuiti a fasce della popolazione che oggi sono più esposte o che già subiscono il ricatto mafioso sul territorio, a persone impoverite, che vivono in condizioni di disagio sociale e/o culturale, a rischio esclusione sociale o che subiscono già questa realtà.
Questo luogo mette insieme realtà sociali impegnate a promuovere giustizia sociale, ambientale ed ecologica, consapevoli che nell’attuale fase storica la cooperazione è ciò che esalta il risultato. Tra le realtà che animano la Casa della Solidarietà ci sono: ANPI Roma; Ass. Salviamo la Costituzione; Auser Lazio; Baobab Experience; Casa internazionale delle Donne; EuCons; Fai Agisa – antiusura e antiracket; Fondazione Gianni Minà; Gea – scuola di ecologia integrale per giovani ecoattivist*; Observo Onlus; Rete #NoBavaglio; Rete Tutela Roma Sud; Transform! Italia; Teatro della Dodicesima; Unione Inquilini.
La confisca dei beni alle mafie è una delle forme di lotta alla criminalità organizzata più efficace e ricca di significato, attuata attraverso due interventi legislativi fondamentali, Legge 646/1982, cosiddetta Rognoni-La Torre* e la Legge 109/1996.
L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), ha il compito di gestire i beni confiscati, a partire dalla confisca di secondo grado, e destinarli per il riutilizzo a finalità sociali o istituzionali. L’ANBSC mette a disposizione, a titolo gratuito i cespiti sequestrati e confiscati agli Enti territoriali ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. 159/2011 e ha trasferito, al patrimonio indisponibile di Roma Capitale n. 130 compendi immobiliari dislocati su tutto il territorio Capitolino.
Roma Capitale, in attuazione al Regolamento per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Roma Capitale (D. A. C. 80/2018), promuove la valorizzazione ed il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata entrati a far parte del proprio patrimonio indisponibile come strumento di promozione e rafforzamento della cultura della legalità della giustizia sociale, della solidarietà e per creare diffusione di inserimento sociale e di lavoro. Tali immobili sono utilizzati per Esigenze alloggiative - casa famiglia co-housing sociale, case-rifugio, finalità istituzionali, finalità sociali (centri di accoglienza, Centri antiviolenza ) culturali /artistica (Cinema Aquila, Casa del Jazz, Studi Cinematografici “Studio’s ex DePaolis”, ecc) sportiva e palestre sociali (Palestra della Legalità, Unione Rugby Capitolina, Lupa Boxe, ecc.).
Risorse per Roma supporta Roma Capitale nella funzione di controllo e monitoraggio degli immobili confiscati, attraverso le seguenti attività tecniche: sopralluoghi, istruttorie tecnico amministrative, rilievi tecnici, verifiche della regolarità urbanistica e catastale, trascrizioni degli atti, dei decreti e delle volture catastali, attività di immissione in possesso degli immobili riferite allo stato di utilizzo.
*“Pio La Torre meriterebbe, se fosse istituito, un Premio Nobel nel campo delle scienze sociali [...]. Mi riferisco alla legge "La Torre" contro la mafia. Qual è il significato della legge "La Torre"? La legge "La Torre" non è una legge qualsiasi, è un provvedimento giuridico che ha provocato una svolta generale nella vita sociale italiana e non solo italiana. E' in questo senso che dobbiamo intendere la legge "La Torre" alla stessa maniera di quando noi parliamo della legge sul divorzio o di altri provvedimenti [...]. Il reato di mafia è punibile anche con la espropriazione dei beni e questo non era previsto in nessun provvedimento e di fatto rappresentava una rivoluzione giuridica perché, secondo la civiltà giuridica del mondo borghese, la proprietà è sacra ed è stata sempre considerata sacra ed inviolabile. E invece La Torre ha sancito il principio che i colpevoli di reato di mafia fossero anche soggetti all'espropriazione dei beni.
Francesco Renda, in occasione del 17° anniversario dell'assassinio di Pio La Torre.