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Programmi Complessi per La città ex abusiva: PRINT - PRIU - Zone O - Toponimi

Quadro d'Unione Programmi Complessi

Da più di un decennio Risorse per Romacollabora con il Dipartimento PAU di Roma Capitale ad un ampio e ambizioso programma urbanistico finalizzato ad assumere quale strumento primario per la rigenerazione urbana, la riqualificazione diffusa di quella parte del territorio di Roma Capitale, abitata da più di 1 milione di abitanti, che si è sviluppata al di fuori delle regole della pianificazione generale (città spontanea o abusiva) attraverso un processo di espansione riconducibile a tre momenti significativi della storia dell’urbanistica romana.

Al di fuori del perimetro del Piano Regolatore 1931 ancora vigente e attorno alle borgate legali e ai nuclei isolati nell’agro romano sono stati realizzati, nel secondo dopoguerra, i primi insediamenti residenziali “spontanei”, ai quali ha fatto seguito un inarrestato processo di crescita che ha portato, negli anni ’70 e ’80, alla realizzazione di vere e proprie parti di città illegale, spesso isolate rispetto alle realtà urbane consolidate. A cavallo del cambio di millennio, infine, si è assistito a una terza fase di lottizzazione abusiva del territorio extraurbano, sviluppata a volte attraverso la saturazione delle aree libere interstiziali, a volte tramite nuovi insediamenti isolati nella campagna romana.

L’approvazione delle leggi sui condoni edilizi (1985, 1994, 2003) ha reso necessario sanare, anche da un punto di vista urbanistico, i territori urbanizzati illegalmente e l’amministrazione capitolina ha intrapreso la strada del recupero di queste zone attraverso il loro inserimento nella strumentazione generale.

I tre momenti principali che hanno caratterizzato le politiche urbanistiche adottate per far fronte alla carenza di servizi e di un’adeguata infrastrutturazione di queste parti di territorio sono rappresentati dall’individuazione delle zone F1 nel PRG 1965, dalla manovra che ha portato nel 1985 alla variante al PRG per i 72 nuclei di zone O e dalla perimetrazione dei nuclei di edilizia ex abusiva da recuperare (Toponimi) nel PRG 2008.

In tutti e tre i citati provvedimenti, la pianificazione di dettaglio veniva demandata alla redazione di Piani particolareggiati di recupero urbanistico di iniziativa pubblica (Zone F1 e zone O) e privata (Toponimi).

Ad oggi, dall’analisi dei piani particolareggiati emerge che:

  • gli ambiti compresi nei piani decaduti delle zone ex F1 del PRG 1965 sono stati ripianificati nel PRG 2008 ed inseriti tra le componenti (Tessuti e Programmi Integrati) della Città da Ristrutturare;
  • tutti gli strumenti attuativi delle zone ex O del PRG 1965 risultano ad oggi decaduti per la decorrenza dei 10 anni di vigenza prevista dalla legge;
  • si sta portando a termine il processo di approvazione dei piani di recupero dei Toponimi.

Nel quadro complesso delle nuove procedure introdotte dalla legislazione statale e regionale, della presenza di strumenti urbanistici non più vigenti e della necessità di concludere la pianificazione già avviata, Roma Capitale, con la collaborazione di Risorse per Roma, ha intrapreso un lavoro di analisi e di sperimentazione procedurale che, a partire dalla individuazione delle risorse e delle criticità dei territori interessati, ha portato alla definizione, per molti ambiti, degli obiettivi pubblici e delle opere prioritarie concordemente con le indicazioni espresse dai Municipi e dalle comunità insediate. 

A questo proposito sono stati redatti circa 20 programmi preliminari per i programmi integrati della Città da Ristrutturare ed è stata adottata una Variante al PRG per l’ambito delle zone ex O Case Rosse (O/57) e Case Rosse B, mentre, per l’approvazione definitiva dei Piani di recupero dei “Toponimi”, la Società ha fornito un supporto istruttorio in sede di tavolo tecnico con gli Enti sovraordinati (Regione, Soprintendenze).

 

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Data ultimo aggiornamento: 18.03.2024

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